L’era dell’apprendimento bitesizing: il micro-learning
L’era dell’apprendimento bitesizing: il micro-learning
Lo sapevate che il solo il 20% dell’apprendimento in età adulta deriva dalla cosiddetta formazione strutturata?
Le restanti informazioni che incameriamo provengono dal social learning e dal contesto lavorativo che ci circonda
attraverso l’osservazione diretta o l’autoapprendimento.
Un altro dato statistico che vale la pena tenere presente è che i “millennials”, coloro cioè che oggi hanno tra i 15 e i 35 anni, sono mediamente propensi e disponibili a fruire di contenuti aziendali anche fuori dal posto di lavoro, nei ritagli di tempo, nei tempi di attesa, purché rispondano al requisito di essere accattivanti e facili da digerire, leggeri e informali, veloci e a portata di click.
Ora è più facile capire perché una tendenza crescente di chi progetta la formazione è rappresentata dall’utilizzo di micro-learning.
Un modello didattico basato sulla creazione di piccole pillole di informazione relative a uno specifico argomento, da fruire singolarmente,
senza essere vincolate ad un percorso sequenziale.
Il micro-learning è fortemente influenzato dal web e dall’evoluzione dei contenuti digitali degli ultimi anni: youtube, instagram, twitter e i microblogging hanno infatti inaugurato l’era della fruizione bitesizing, nella quale ogni forma di comunicazione ha dovuto subire un processo di sintesi e semplificazione ma allo stesso tempo di accentuazione nei toni per tenere alta l’attenzione e farsi spazio in un mare di stimoli visivi e precettivi.
Il micro-learning risulta quindi una metodologia efficace nel campo della formazione e aggiornamento professionale, dove le logiche di efficienza e produttività impongono di ottenere il massimo risultato con il minimo investimento di tempo e risorse.
Video, games, e apps sono strumenti ideali per veicolare i contenuti del micro-learning e particolarmente adatti per essere fruiti in mobilità.
Ma quali sono i contenuti formativi che risultano più adatti per un approccio con micro-learning?
Bad e best practices professionali per esempio. Pensate ad una web-series creata ad hoc per l’azienda che in ogni puntata mostra le cattive abitudini o i migliori comportamenti da adottare in un determinato processo lavorativo. Divertente, coinvolgente e potenzialmente virale.
Allo stesso modo, sfruttando le molteplici opportunità che il multimedia ci offre, si possono creare contenuti relativi a: percorsi di onboarding, trasmissione di valori aziendali, istruzioni per l’utilizzo di uno strumento, mappe per orientarsi tra i dipartimenti di grandi aziende pubbliche e private, procedure e norme aziendali.
La promessa di questo approccio formativo è: una pillola al giorno e il tasso di soddisfazione e coinvolgimento dei dipendenti crescerà esponenzialmente.
Per approfondire scriveteci a formazione@kibernetes-rm.it